È la domanda più frequente negli incontri formativi: in che senso il viaggio nella storia personale aiuta l’acquisizione di quella distanza che fa crescere? Ovvero, qual è il legame tra l’autobiografia e la crescita personale? Ritorno, dunque, sul tema che mi è più caro, con l’obiettivo di avanzare ancora di qualche passo in questo percorso di cui oggi sono chiari anche i fondamenti scientifici.
Dall’autologismo all’autobiografia
La narratività personale appartiene alla macrocategoria autoreferenziale, poiché ruota intorno al perno dell’identità personale di chi, avendo vissuto qualcosa, raccontandola si riconosce. L’autologismo (parlare dentro di sé o di sé o di altro) è, infatti, una dotazione cognitiva spontanea che, come conferma Duccio Demetrio, ha preso forma alle origini della storia dell’interiorità umana.
Il motivo è che essa risponde a un bisogno di differenziazione dalle altre specie e di protezione: quando l’uomo si accorge che raccontarsi le cose senza comunicarle ad altri (tacendo, dunque, nell’intimità) è perfino piacevole e consolatorio, inizia di fatto la storia del pensiero interiore.
Quando, però, compare la scrittura (con le prime liriche, gli epigrammi e le prime riflessioni sulla condizione umana), il pensiero intimo si infrange e ricompare il contatto con gli altri. Nasce così la scrittura autobiografica nella sua veste primordiale, epica, che narra le gesta dell’eroe, che anticipa il racconto scritto della storia personale.
Le storie creano relazione
La comparsa dell’accezione autobiografica nei discorsi modifica i ritmi narrativi. La parola composta (auto-bio-grafia, di origine greca) possiede una pluralità semantica che ha implicitamente il potere di
- trasformare gli incontri,
- umanizzare le relazioni e
- avvicinare le persone.
Il significato letterale di “scrivere della propria vita”, infatti, indipendentemente dal fatto che a farlo sia un bambino o un adulto, nasconde un fascino ad alta seduttività. Tutto ciò che diciamo parla
- di noi,
- dei nostri sentimenti,
- del nostro vivere intellettuale e relazionale
e crea una suggestione che attira l’attenzione dei presenti intorno all’oggetto del discorso. Discorso che è una storia di vita e che racconta di qualcosa che tutti hanno in comune con noi.
Ritornare a se stessi
Nel momento in cui, allora, in un racconto o discorso compare l’esperienza autobiografica, si realizza l’avvicinamento agli altri. Essa si fa largo prepotentemente nei pensieri e nelle parole di chi è esposto all’ascolto di una storia, perché agisce in due modi contemporanei e paralleli:
- da una parte, promuove un ritorno a se stessi;
- dall’altra, attrae gli altri che si immedesimano nei vissuti narrati.
Non è un caso che il consiglio di portare esempi tratti dagli accadimenti personali
- per conquistare e convincere,
- nonché introdurre, concludere e rafforzare le tesi sostenute,
sia un antico – ma sempre valido – stratagemma retorico degli oratori per tenere gli astanti inchiodati alle poltrone delle conferenze pubbliche per indurre al consenso. Tutti conoscono, in vero, il potere di immedesimazione che possiede l’elemento autobiografico.
Lettori consapevoli di sé
La versa consapevolezza arriva con le storie scritte (quindi, con l’autobiografia), perché la persona che narra di sé può leggersi. Diventando lettori di sé, si riesce a entrare meglio nella storia personale e trarne nuovi significati. Ma tutte le storie (quelle narrate come quelle scritte) creano uno spazio mentale di ascolto che è silenzio e rappresentano, al tempo stesso, una regressione ma anche un avanzamento (una progressione, scrive Duccio Demetrio):
- una regressione, nel senso che le metafore intimizzano la conversazione (che ognuno ha con se stesso, anche quando ascolta la storia di altre persone),
- mentre le analogie che è possibile riscontrare rispetto alle storie personali di chi ascolta aiutano a superare con successo difficoltà e problemi.
In questo risiede il potere delle storie, reali o di fantasia (e, quindi, creative) di emozionare, immedesimare e, in definiva, far crescere. Per questo sono alla base dei percorsi più strutturati di crescita personale tramite mezzi artistici e creativi.























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