Stephen M. R. Covey nel suo libro “The speed of trust”, tradotto in italiano in “La velocità della fiducia”, afferma che la fiducia nelle relazioni si basa su un dato di fatto incontrovertibile. Che si tratti di una relazione personale o professionale, quello che facciamo ha un impatto sempre maggiore rispetto a qualsiasi cosa diciamo. La fiducia si stabilisce (o si distrugge) attraverso i comportamenti. Secondo Covey sono 13 i comportamenti che alimentano la fiducia relazionale. I primi cinque derivano dal carattere, i secondi cinque dalla competenza, gli ultimi tre richiedono, più degli altri, la collaborazione di carattere e competenza. Il quinto di questi comportamenti, che è anche il quinto che riguarda la sfera caratteriale, consiste nel dimostrare lealtà.
Dimostrare lealtà
La lealtà si basa sui principi d’integrità, gratitudine e riconoscimento. I modi per dimostrarla sono diversi. Su tutti:
- attribuire agli altri i loro meriti e
- parlare delle persone come se fossero presenti.
Analizziamo queste due dimensioni.
- Attribuire agli altri i loro meriti, per riconoscere il contributo di tutti nel raggiungimento dei risultati, è un’affermazione dell’altrui valore, qualità molto apprezzata anche in presenza di disaccordo. Il riconoscimento dei meriti contribuisce a creare un ambiente in cui le persone si sentono incoraggiate ad innovare e collaborare, nonché a condividere liberamente le idee, generando quello che Covey chiama il «moltiplicatore geometrico» della fiducia.
In relazione a questo aspetto, l’autore de «La velocità della fiducia» consiglia di tenere sempre a mente «la metafora della finestra e dello specchio»: guardare fuori dalla finestra, quando le cose vanno bene, per osservare chi sta fuori. È così che si apprezza il contributo delle persone e si attribuisce loro
- merito,
- riconoscenza,
- riconoscimento e
- apprezzamento.
Guardarsi nello specchio, viceversa, quando le cose vanno male. Mettersi in discussione è, dunque, sano e necessario per un leader che voglia venir fuori da un momento di difficoltà, senza attribuire colpe all’esterno. I leader creano fiducia attribuendo i meriti e prendendosi le responsabilità.
- La seconda dimensione della dimostrazione di lealtà è parlare degli altri come se fossero presenti. I detrattori occulti e le persone che parlano alle spalle di altri alimentano soltanto l’illusione di creare qualcosa di positivo con lo scopo di carpire la fiducia di chi ascolta, instaurando uno spirito cameratesco di falsa complicità. Ma sortiscono l’effetto esattamente contrario. Parlar male di un assente in presenza di altri convince i presenti che quella persona adotta quello stile con chiunque. Dunque, anche con i presenti in situazioni in cui saranno assenti. Sano è, invece, l’atteggiamento di chi non perde il rispetto, anche criticando scelte e comportamenti.
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