La storia di Shahrazad, con cui si aprono i racconti delle “Mille e una notte”, è il trionfo della parola sul corpo, dell’astuzia e dell’intelligenza femminile sul fascino fisico esercitato dal piacere carnale. La fanciulla conquista il sultano non con la dolcezza dei suoi atti amorosi ma con il garbo e con il fascino delle parole che seducono la mente e il cuore. Con il suo incipit “Sire, c’era una volta...”, Shahrazad introduce un viaggio fantastico di intelligente seduzione che piace a chi si concede il tempo di gustare il valore della parola.Continua a leggere
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Comunicazione ed emozioni: nel segno della parola
Che cosa vuol dire comunicare con intelligenza emotiva? Cioè, in che modo la comunicazione si sposa in definitiva con la consapevolezza delle nostre emozioni, la consapevolezza di noi stessi, la consapevolezza della nostra dimensione sociale e della gestione corretta delle relazioni con gli altri? La premessa è nella necessità di riflettere su come tutta la nostra unicità si esprima nella nostra comunicazione - che, quindi, crea relazione con gli altri - e su quanto sia fondamentale possedere un’egemonia su tutto questo. Serve, infatti, consapevolezza per correggere opportunamente gli elementi disfunzionali dei nostri comportamenti che, attraverso l’uso della parola, hanno il potere di rendere inefficaci e infelici le relazioni.Continua a leggere
Educare al rispetto e ai valori per salvare il mondo
Che le cose nella società vadano a rotoli non lo scopriamo oggi. Che il rimedio sia solo un approccio umanistico all’insieme delle catastrofi contemporanee, forse, inizia a diventare un fatto notorio. Cioè, le cose possono davvero cambiare, se tutti lo desideriamo davvero. Occorre iniziare fin dall’educazione dei bambini. E bisogna farlo subito, ad ogni costo, perché non c’è più tempo. Non lo diranno mai nei Tg, non lo leggerete nei giornali ma la verità amara è che ci stiamo estinguendo. Ve lo immaginate che panico si scatenerebbe nel mondo se si diffondesse una notizia del genere?Continua a leggere
L’Io e l’Ombra: la creatività come mediatore del dialogo interiore
Nel suo processo di sviluppo e crescita, l’Io viene sottoposto continuamente a sfide dovute alla presenza di altri modi di essere. Persone, cose, fenomeni che nello scorrere del tempo caratterizzano la personalità ma che costituiscono modi diversi di rappresentarsi le cose della vita. Questi aspetti nuovi, le passioni, le emozioni, i talenti, la frustrazione per non aver ottenuto qualcosa cui si aspirava, le piccole perversioni, i vissuti sofferti e traumatici finiscono così per non essere riconosciuti. Dunque, negati, essi finiscono nell'ombra. L'ombra può essere allora considerata come quella dimensione del processo di individuazione che porta alla scoperta dell'essere nella quale vengono ricacciati quegli elementi che vengono espulsi dalla coscienza.Continua a leggere
Da una mente chiusa e rigida al benessere: la creatività è la chiave
Avere lo sguardo costantemente rivolto verso l’esterno è tipico di una precisa fase della vita dell’individuo o di persone che, superata quella fase, perseverano nella loro rigidità senza mai mettersi in discussione. Persone con una struttura di personalità così fatta sono governate dall’Io e possono essere definite come “persone senza ombra”, concetto con cui Jung indica l’individuo più frequente, quello che “vaneggia di essere solo ciò che preferisce sapere di sé”. Tali persone sono poco inclini al cambiamento (cioè, non sposano le ragioni intime del cambiamento a cui si adattano malvolentieri e perché viene loro imposto) e facili a rompersi, normalmente orientate a sviare l’attenzione da sé e ad attribuire agli altri le cause dei propri insuccessi. Continua a leggere
Creatività e intelligenza emotiva tra le 10 competenze fondamentali del lavoro del futuro
Che i nostri figli saranno chiamati a svolgere lavori che oggi ancora non esistono è un dato ormai assodato. L’onda lunga della crisi e l’avvento delle moderne tecnologie stanno cambiando tutti i parametri del mondo del lavoro. Davanti alle incertezze sul futuro (vedi argomento pensioni, calo demografico, evasione fiscale), servono nuovi strumenti. Soprattutto, servono nuove idee per star dietro a questa evoluzione. Certo, il mercato premierà sempre le competenze tecniche che gli esperti di qualunque settore, vecchio o nuovo, dovranno detenere e dimostrare. Ma, accanto ad esse, vi sono oggi altri tipi di “skill” (le cosiddette soft skill) che possono fare e fanno davvero la differenza nel momento in cui ci si avvicina al mondo del lavoro.Continua a leggere
Intelligenza emotiva: la creatività per la scoperta di sé
L’incontro con l’immagine che emerge dalla creatività personale può considerarsi una sintesi dei molteplici contenuti attraverso cui si esprime l’inconscio che parla alla parte cosciente. Le immagini del processo creativo sono le stesse che la persona vive e produce durante il sogno, momento in cui tutti i contenuti emotivi, etici, estetici, i vissuti e i valori vengono rappresentati con una forza che non può essere diversamente espressa da concetti razionali. Riconoscersi in quelle immagini e in quelle figure, le stesse con cui parla l’inconscio, porta, allora, l’individuo ad abbandonare l’idea che egli costruisce di se stesso nell’era moderna, allorquando preferisce apparire nel modo in cui vorrebbe vedersi, piuttosto che riconoscere, tra le altre cose, le proprie fragilità, le difficoltà e le inquietudini. Continua a leggere
Vi presento il mio libro “Comunicare con Intelligenza Emotiva”
Per scrivere un libro in cui raccontare quello che ho potuto notare sul modo di comunicare delle persone, in anni di esperienza nella relazioni e nella formazione, ho scelto di non riferirmi a modelli. Ho ritenuto che mi bastasse l'osservazione dei comportamenti della gente che ho incontrato sul mio cammino. Da curioso esploratore di umane faccende, il primo fenomeno da osservare sono io stesso. Per questo, ho intrapreso un viaggio lungo una serie di aneddoti che raccontano la visione che oggi ho di me stesso e del mondo mi circonda. E se potrò contribuire con una sola parola a renderlo migliore, allora, la troverete in questo libro. Mia moglie, ancora oggi, quando vuole ferirmi, mi accusa di dovermi impegnare di più con la pratica di quanto insegno in teoria. Prima di fingermi morto (come accade a molti di voi quando siete messi alle corde), seraficamente affermo: “Spero, allora, che le persone facciano quello che dico e non quello che faccio. E che lo facciano meglio di me”. Comunicare con Intelligenza Emotiva, ovvero il libro che Daniel Goleman ha dimenticato di scrivere. Un giorno l'ho detto per scherzo ma, se ci penso, è proprio così. Spero che piacerà a voi leggerlo come è piaciuto a me scriverlo.Continua a leggere
Vedere è il modo migliore per apprendere
Chi segue il mio sito sa che nel mio libro "A scuola di Intelligenza Emotiva" faccio riferimento all'Apprendimento Multisensoriale Creativo, una modalità di apprendere che sfrutta al massimo il potere dei sensi e della creatività di chi riesce a stimolarli opportunamente. La dimostrazione più evidente dell’apprendimento multisensoriale come apprendimento efficace risiede nel modo parallelizzato con cui il nostro cervello impara, con l'aiuto della corteccia visiva. Lo spiega lo studio degli alfabeti, come riferisce lo scienziato argentino Mariano Sigman, autore del libro "La vita segreta della mente".Continua a leggere