Stephen M. R. Covey nel suo libro “The speed of trust”, tradotto in italiano in “La velocità della fiducia”, afferma che la fiducia nelle relazioni si basa su un dato di fatto incontrovertibile. Che si tratti di una relazione personale o professionale, quello che facciamo ha un impatto sempre maggiore rispetto a qualsiasi cosa diciamo. La fiducia si stabilisce (o si distrugge) attraverso i comportamenti. Secondo Covey sono 13 i comportamenti che alimentano la fiducia relazionale. I primi cinque derivano dal carattere, i secondi cinque dalla competenza, gli ultimi tre richiedono, più degli altri, la collaborazione di carattere e competenza. Il primo di questi comportamenti, che è anche il primo che riguarda la sfera caratteriale, consiste nell’essere schietti.
Essere schietti
Nella vita privata, come in quella professionale, tutti vorremmo che le persone
- fossero sincere e dirette;
- dicessero le cose senza sotterfugi e senza ingenerare equivoci;
- chiarissero le loro finalità in ogni circostanza.
Essere schietti è l’onestà in azione. Si fonda sui principi d’integrità, onestà e franchezza. Vuol dire, in sostanza, due cose:
- dire la verità e
- lasciare sempre l’impressione giusta.
Il contrario della schiettezza sono la menzogna e l’inganno. Quando le persone mentono e vengono scoperte,
- distruggono la fiducia e
- creano i presupposti perché, da quel momento in poi, nessuno creda più alle loro parole.
Va detto, tuttavia, che i più non mentono. Almeno non spudoratamente. Ma fingono di essere sinceri. Così, vengono traditi da comportamenti tipici di chi possiede questi tratti di personalità:
- tergiversare,
- trattenere volutamente informazioni fondamentali,
- essere incoerenti (dire una cosa e farne un’altra o, addirittura, l’esatto contrario),
- sviare manipolando;
- adulare,
- preoccuparsi della posizione personale,
- simulare.
Benché la schiettezza sia indispensabile per creare fiducia, il più delle volte, tuttavia, essa va mitigata con abilità, tatto e giudizio. Ad esempio, essere sinceri e non aver tatto nell’evitare di ferire gli altri non è affatto un pregio ma un difetto equiparabile alla menzogna.
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