Il CASEL, Collaborative for Academic, Social and Emotional Learning, istituto di ricerca fondato nel 1994 da Daniel Goleman presso l’Università dell’Illinois, a Chicago, classifica in cinque gruppi principali le competenze sociali della persona capace di elevati livelli d’intelligenza emotiva: consapevolezza di sé, capacità di gestirsi, consapevolezza sociale, abilità relazionale e capacità di prendere decisioni responsabili. Vediamole singolarmente, unitamente alle indicazioni per il loro rinforzo a scuola, ad opera degli insegnanti.
Scuola e consapevolezza di sé
Si traduce in competenze necessarie ad una vita affettiva congrua. Ma costituisce, al contempo, la competenza di base dell’intelligenza emotiva, quella su cui si fondano tutte le altre. Le competenze correlate possono essere riassunte nelle seguenti capacità individuali:
- essere in grado di valutare accuratamente le proprie forze;
- possedere una percezione realistica dei propri stati emotivi, interessi e valori;
- mantenere una ragionevole fiducia in se stessi.
In relazione a questa macroarea di competenza, nel lavoro a scuola sull’alfabetizzazione emotiva dei bambini, occorre che, indipendentemente dallo strumento scelto dall’insegnante o dall’educatore, il training insista sui concetti cardine. Come riconoscere e nominare le emozioni di base (tristezza, rabbia, paura, disgusto e gioia). Nella scuola media, allo stesso modo, le competenze attese aumentano: gli studenti dovrebbero essere in grado di analizzare i fattori che innescano le loro reazioni di stress. Agli studenti della scuola superiore, infine, è richiesto di saper analizzare l’effetto di azioni ed emozioni (come l’espressione mimica delle emozioni) sulle altre persone. La capacità di gestirsi dipende dalla consapevolezza e si esprime in termini di capacità soggettiva di
- regolare le proprie emozioni per gestire lo stress;
- controllare gli impulsi;
- perseverare di fronte agli ostacoli;
- programmare e monitorare i propri progressi a scuola e nella vita personale;
- esprimere le emozioni in modo adeguato.
In relazione a questa competenza, ai bambini delle scuole primarie occorre che venga insegnato come definire ed implementare le tappe che permettono di raggiungere un obiettivo.
Arrivati alla scuola media, la capacità attesa è che i ragazzi siano in grado di organizzare e definire un piano per perseguire obiettivi scolastici e personali a breve termine.
Mentre, una volta approdati alle scuole superiori, sarebbe lecito attendersi, poiché in linea con lo sviluppo neurale degli adolescenti, che essi apprendano come identificare strategie per utilizzare le risorse della scuola e della comunità e superare gli ostacoli che si incontrano nel perseguire obiettivi a lungo termine.
Consapevolezza sociale
Al livello della consapevolezza sociale compare l’empatia, con cui i più, spesso, confondono la stessa intelligenza emotiva. Così, essere capaci di empatia permette di
- comprendere il punto di vista dell’altro;
- riconoscere ed apprezzare somiglianze e differenze individuali e di gruppo;
- riconoscere e utilizzare le risorse familiari, scolastiche e comunitarie.
Sulla consapevolezza sociale come competenza, la scuola dell’infanzia e primaria, in relazione all’alfabetizzazione emotiva, ha il compito di agevolare l’assimilazione di concetti che permettano ai più piccoli di isolare gli indicatori verbali, corporei e situazionali di come gli altri si sentono in circostanze differenti.
Nel corso della scuola media, competenze emotive congrue sono quelle che aiutano i ragazzi a instaurare relazioni sane e di desumere stati d’animo e punti di vista delle altre persone.
Per finire, nel corso della scuola superiore, gli studenti dovrebbero saper valutare la propria capacità di essere empatici. Ma la storia recente e le cronache dicono che i nostri adolescenti sono decisamente in ritardo rispetto alle previsioni di Goleman e alla preparazione biologica.
Abilità relazionale
L’abilità relazionale si esprime nella capacità di
- stabilire e mantenere relazioni positive e gratificanti basate sulla cooperazione;
- resistere alla pressione sociale;
- prevenire, gestire e risolvere conflitti interpersonali;
- chiedere aiuto in caso di difficoltà.
Rispetto alla abilità relazionali, ci si aspetta che le scuole primarie insegnino ai bambini a descrivere come farsi degli amici e restare in buoni rapporti con loro. Studenti delle scuole medie dovrebbero sviluppare capacità di cooperazione e lavoro di gruppo per raggiungere gli obiettivi condivisi.
Mentre, alle scuole superiori, si dovrebbero insegnare agli studenti come valutare le individuali capacità di comunicare con i pari, con gli insegnanti e con i familiari (ma, probabilmente, se così fosse, vivremmo in una società e con un sistema scolastico da Nord-Europa, troppo bello per essere vero).
Capacità di prendere decisioni responsabili
Il punto d’arrivo, quello che fa capire di aver scalato tutti i gradini dell’intelligenza emotiva e di essere, finalmente, in cima alla scala, è la capacità di prendere decisioni responsabili. Si tratta della capacità di
- prendere decisioni tenendo presenti aspetti etici, norme sociali, rispetto degli altri e le possibili conseguenze, soprattutto sul piano emotivo, delle azioni stesse;
- utilizzare la capacità di decidere in ambito scolastico e sociale;
- contribuire al benessere della scuola e della comunità.
Rispetto a questa capacità, per i bambini della scuola dell’infanzia e gli scolari delle primarie il focus è chiamare con il giusto nome le decisioni che prendono a scuola. Alle medie, il focus dell’apprendimento emotivo si sposta sulle strategie individuali da adottare per resistere alla pressione del gruppo nel compiere azioni pericolose o scorrette. Studenti delle scuole superiori, infine, dovrebbero essere in grado di analizzare come comportamenti e decisioni del momento presente si riflettano sulle possibilità future e le condizionino.
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