Ho scritto “Il monologo della bellezza e della femminilità” per D., la signora nella foto di copertina che ho scattato nel primo giorno del progetto “Libera la mente” nel supercarcere di Lecce. Il testo andò in scena il 28 Giugno 2008, nel corso dello spettacolo da me diretto nel Teatro della Casa Circondariale di Borgo San Nicola. Titolo: “Si vede la luna perfino da qui“. Fu lei, con i suoi quasi sessant’anni, a far vivere questo testo e ad insegnare agli spettatori che essere belli dentro salva la vita. Un atto catartico, un esorcismo della paura di veder sfiorire bellezza e femminilità in un luogo di detenzione, lontano dagli affetti, emersa nel percorso di consapevolezza di sé e di riabilitazione psicosociale con il Metodo Autobiografico Creativo.
Il monologo della bellezza
Certo che mi sento bella. Sono una donna e una donna è sempre bella.
Se non ero bella, mio marito mica mi sposava. No? Anzi: sono bellissima. Per mio marito, dico. Non ne parliamo per i figli: “Mamma sei la più bella del mondo” mi dicono sempre. Mi dicono… E pure mo, quando vengono a trovarmi… Certo che mi sento bella!
Che poi l’idea di bellezza è personale. Io, per esempio, sono bella perché sono simpatica e buona. Non perché devo andare alle sfilate. Che essere bella fuori non serve. E dura anche poco. Che fai quando la bellezza se ne va via, se sei brutta dentro? Che cosa insegni ai tuoi figli? A stare davanti allo specchio o a comportarsi bene e vivere in pace? Non dici? Così la penso.
Per me, una è bella se si sente bella. Per quello che ha nel cuore e che fa nella vita. Anche qua. Che essere bella deve servire a qualcosa. Pure qua, sì. Che se sei bella e non la condividi con nessuno la tua bellezza, chi vuoi che se ne accorga?
Qui hai tutto il tempo per curarti e sentirti bella. Lo fai per te stessa, perché tanto i tuoi, quando vengono per le visite, se ne accorgono che fingi di stare bene, anche se ti sei truccata. Poi, passato il giovedì, resta la bellezza di dare alle altre amicizia e conforto. E questo serve a tutte e ti fa capire tante cose.
Per il solo fatto di essere donne
Non dici niente?
Mah! Te l’ho detto: io mi sento bene ma non tutti i giorni sono uguali. Certe volte sono particolarmente giù e mi sento cambiata. Non mi riconosco neanche nelle foto di solo alcuni mesi fa. Capita quando sto male e mi sento proprio intrattabile. In quei momenti, allo specchio vedo la mia immagine più… piccola. Ma dentro mi sento molto grande. C’è il peso dell’esperienza.
Poi senti le parole delle tue compagne che ti fanno coraggio, ti arriva una carezza, un’attenzione da parte di un’amica, proprio mentre ci pettiniamo a vicenda, e tutto passa. E ritorni bella.
La bellezza, comunque, è sempre da capire. Qua dentro, per esempio, siamo tutte belle alla stessa maniera. Tutte ci curiamo e siamo profumate. Sempre. E’ un fatto d’abitudine. Certo, c’è quella che ci mette maggiore cura e quella che se ne importa di meno. Ma ci siamo scoperte tutte belle. Per il solo fatto di essere donne.
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