Possiamo imparare a limitare gli effetti delle continue interruzioni? In un esperimento condotto da David Cades, psicologo della George Mason University, in Virginia, è emerso che l’abitudine a lasciarsi distrarre dalle interruzioni può essere arginata ma anche che ciò richiede uno sforzo ed un addestramento specifici, i cui benefici restano limitati, tuttavia, a quel particolare tipo di distrazione.
Limitare le interruzioni
Un buon esercizio trasversale per arginare il rischio di eccessive interruzioni è la pratica artistica e creativa. Soprattutto se finalizzata alla consapevolezza. Ma anche le tecniche di meditazione per la pienezza della mente sono molto efficaci. Come la mindfullness, che da qualche anno è praticata anche unitamente alla musicoterapia, a dimostrazione delle interazioni continue tra creatività, arte e pratica meditativa per il benessere.
La meditazione, infatti, ingloba molte tecniche di piena coscienza, utilizzando le quali una persona smette di agire (o di riflettere troppo) e si prende una pausa con gli occhi chiusi. Chi pratica creatività e meditazione
- è attento a quello che accade dentro di sé, senza modificare nulla;
- sa ascoltare la propria respirazione,
- le sensazioni corporee,
- i suoni dell’ambiente,
- sa valutare i propri pensieri e
- controllare gli impulsi.
Consapevolezza e stabilità attenzionale
Secondo numerosi studi, meditazione e consapevolezza, praticate come stile di vita, aumentano la stabilità attenzionale.
La meditazione, infatti, di per sé è già un esercizio di attenzione. Per questa ragione, le capacità attenzionali migliorano, talvolta in modo sorprendente, in coloro che la scoprono e la praticano. Il neuroscienziato Richard Davidson ha osservato che, a livello cerebrale, la meditazione determina un aumento di attività delle aree preposte alla regolazione dell’attenzione e che questo aumento è più rilevante negli esperti che la praticano da più tempo.
L’esercizio della pratica creativa per la consapevolezza di sé, al pari, stimola l’intelligenza emotiva della persona. Aiuta, altresì, la persona a
- conoscersi meglio,
- a conoscere meglio gli altri e
- il mondo circostante,
grazie ad un lavoro sul potenziamento delle capacità attentive con il medium artistico.
Questo suggerisce che il substrato cerebrale dell’attenzione potrebbe sviluppare i suoi muscoli, con il tempo, dotando l’individuo di armi più efficaci per affrontare le interruzioni e le distrazioni della vita quotidiana.
Il test di Stroop
Una ricerca condotta dagli psicologi dell’Università di Liverpool, nota con il nome di test di Stroop, dimostra che praticare la meditazione e le attività artistiche e creative aumenta la capacità di resistenza alle distrazioni.
Nell’epoca dell’inquinamento attenzionale, appare estremamente importante rinforzare con regolarità le capacità necessarie a resistervi. Anche perché è la nostra cultura a generare quotidianamente nuovi distrattori. Trovare il tempo da dedicare a se stessi, in percorsi creativi, di meditazione o crescita personale, sarebbe, dunque, auspicabile per preservare la salute e le relazioni.
Spesso, tuttavia, travolti dal turbinio degli impegni e dalla velocità con cui viviamo, questo tempo non riusciamo a trovarlo. Cioè, decidiamo di non trovarlo. E neppure di cercarlo. Ma, se diventasse uno degli appuntamenti in agenda, la qualità della vita si innalzerebbe considerevolmente.
Il decalogo dell’attenzione
Ecco, allora, i dieci attualissimi consigli di Christophe André, psichiatra dell’Ospedale Sainte-Anne di Parigi, per ritrovare il benessere psicofisico attraverso un lavoro sull’attenzione.
- Essere coscienti di vivere in un mondo pieno di ladri di attenzione.
- Evitare di fare più cose nello stesso tempo.
- Fare regolarmente almeno un pasto al giorno senza parlare, leggere, ascoltare la radio o guardare la tv. Soprattutto, senza smartphone a tavola.
- Approfittare di ogni momento di attesa per concentrarsi su di sé, sul corpo o sulla respirazione.
- Imparare a riconoscere le derive della mente e prendersi, ogni volta, 30 secondi per restare seduti con gli occhi chiusi.
- Evitare le cuffiette nelle orecchie per troppo tempo.
- Organizzare le giornate in modo che, per due o tre ore consecutive, non si sia esposti alle interruzioni provocate da dispositivi di comunicazione. Difficile? Eppure si può.
- Scegliere i momenti in cui distrarsi, concedendosi un’interruzione, specie durante lo svolgimento di attività che richiedono un elevato livello di attenzione e concentrazione.
- Godersi, senza parole né pensieri, la natura e le sue bellezze: un bel cielo, le coreografie degli stormi di uccelli, il mare al tramonto.
- Praticare arte, creatività e sport con regolarità. E anche una tecnica di meditazione.
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