Nella continua asimmetria delle relazioni, che appartiene a tutti, la competenza sociale, basata sull’intelligenza emotiva e sull’empatia, aiuta la buona comunicazione e rende efficaci le relazioni interpersonali. Il rapporto tra la propria individuale conoscenza di sé con quella dell’altro racchiude il senso della competenza sociale, di cui ciascuno abbisogna per avvalorare la chiave di lettura dell’autoconoscenza e per conoscere gli altri. Questa particolare propensione alla consapevolezza di sé rende molto più semplice il concetto di interazione con gli altri secondo la personale capacità di costruire relazioni sane.
Lo structogram
Stefan Zweig, scrittore e drammaturgo naturalizzato britannico, scrive che “colui che ha trovato se stesso non può più smarrire nulla in questo mondo. E colui che ha compreso l’uomo che è in sé comprende tutti gli uomini”.
Partendo da questo presupposto, gli studi di carattere antropologico hanno messo bene in evidenza l’importanza dell’analisi biostrutturale. Lo structogram, questo il nome tecnico, studia il cervello come sistema operativo non modificabile (hardware) del computer biologico, messo in relazione con programmi software modificabili. In tal senso, l’uomo è assimilato ad un computer programmabile in modi diversi ma che, all’interno del suo sistema di funzionamento, ha strutture di base che stabiliscono come esso reagirà a determinati input. In sostanza, il patrimonio ereditario è implicato nello sviluppo della personalità ma non è mutabile.
L’analisi biostrutturale riflette, dunque, condizioni rilevanti per sistemi complessi aperti. Per quanto la dinamica caotica e l’esito di avvenimenti situazionali dipendano dalle rispettive condizioni iniziali e da costellazioni di fattori, i modelli di risonanza e reazione che si creano dalla forza degli attrattori specifici al sistema sono affidabili e ordinati. Tutto questo corrisponde ad un lavoro interiore finalizzato alla dinamicità del personale essere nel mondo e del viaggio verso l’altro.
Per comprendere gli altri
L’analisi biostrutturale è uno strumento molto potente in grado di far comprendere meglio la realtà, come confortato dalla neurobiologia. Il cervello funziona, infatti, tramite schemi biologici e chimici. Come risultato visivo dell’analisi biostrutturale, c’è un principio di classificazione per strutturare le predisposizioni e i processi di apprendimento nel rapporto con se stessi (e con gli altri). Essa, complessivamente, è un sistema dinamico per ottenere l’autoconoscenza e lo sviluppo del potenziale della personalità.
Funzioni dello structogram
- Capire meglio la propria indole,
- riconoscere e gestire al meglio le proprie risorse e
- adottare una comunicazione empatica, predisponendo se stessi e gli altri ad un’apertura vantaggiosa per entrambe le parti.
- Riconoscere, inoltre, ciò che ragionevolmente ciascuno possa aspettarsi da se stessi e dagli altri,
- prevedere eventuali reazioni e
- aumentare la competenza sociale, attraverso un rinforzo di autostima e fiducia.
Cosicché, la massima di Ippocrate, “capire meglio il cervello per capire meglio l’uomo”, lascia intendere quanto sia interessante scoprire gli ordini ed i principi che governano la mente per spiegarsi l’agire umano, oltre i processi cognitivi.
Il ruolo delle emozioni
Ecco che ritorna il tema della centralità delle emozioni che trasmettiamo gli altri e che ci dicono quanto siamo propensi ad accoglierli o rifiutarli. In questo modo, lo schema proposto dallo structogram è applicabile in azienda, a scuola, in un’associazione. Sapere preliminarmente, infatti, da quali emozioni siamo, a volte, dominati, può aiutarci a capire che cosa dovremmo fare per dominarle, e non restarne succubi, e da quali stati d’animo sono pervasi anche gli altri. E adeguarci a loro, se il nostro obiettivo è intrattenere relazioni efficaci.
- Prendiamo una classe. Quanto sarebbe d’aiuto all’insegnante conoscere le proprie emozioni e quelle dei suoi alunni? Questa conoscenza non aiuterebbe una didattica ad personam, piuttosto che una didattica a pioggia? Se è vero, come è vero, che l’apprendimento è un fatto principalmente emotivo, quanto appare utile e fondata l’analisi biostrutturale?
- E in azienda non è forse utile questa consapevolezza per assegnare ad ognuno un ruolo adeguato?
Utilizzo dello structogram
L’utilizzo concreto dell’analisi biostrutturale consente, infatti, di equilibrare le relazioni interpersonali in ogni contesto aggregativo. Tant’è che essa rappresenta lo studio più applicato anche nelle imprese di grandi dimensioni. Ambienti in cui la conoscenza del carattere dei componenti dell’apparato “risorse umane” diventa fondamentale per la giusta collocazione nella mansione più idonea al carattere e all’indole di ognuno. Ovvero, dalla conoscenza che ognuno ha del proprio carattere, della propria personalità, a ciascuno viene assegnato un colore diverso.
Colori diversi, come nella foto, perché diverse sono le persone che, in appositi percorsi di consapevolezza, imparano a mettere in gioco le proprie emozioni. Porsche e Siemens, ad esempio, dietro alla porta di ciascun impiegato, mettono il colore Structogram corrispondente al carattere della persona che ci lavora dentro. Così, uno lo sa prima se, bussando, riceverà un segnale di accoglienza o un rabbioso vaffa… Naturalmente, ci scherziamo un po’ su.
Il risultato
In questa maniera l’azienda evita di collocare persone più adatte alla vendita in mansioni amministrative. O al contrario. Per lo stesso motivo, chi è più incline alle relazioni non finirà in magazzino. Tutto questo ottimizza produttività ed efficienza aziendali. Non diversamente da come accade nella scuola.
Non bisogna cercare di cambiare le persone né inibire la personalità. Basta modulare questo livello della conoscenza per rendere migliori le relazioni, impostandole diversamente. Ci sono appositi percorsi di formazione che insegnano come farlo. Ma questa è un’altra faccenda.
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