Le più efficaci strategie d’intervento per contrastare la disgrafia, a detta dei pedagogisti che si occupano di bisogni educativi speciali, includono tecniche corporee ed esercizi motori per il rinforzo del tono muscolare. Vuol dire, in altre parole, che la scuola ha il compito di introdurre attività orientate ad una forma di apprendimento che permetta la sperimentazione del movimento in forme diverse da quelle abituali. In sintesi, come per gli altri DSA, occorre ripensare la didattica per i bambini disgrafici, se l’obiettivo è migliorare destrezza, controllo grafico e coordinazione oculo-manuale. Le Arti Terapie, in particolare le tecniche della Danzamovimentoterapia, offrono diversi spunti per associare creatività, gioco, movimento e memoria finalizzati all’acquisizione dei fondamenti della scrittura.
La disgrafia
E’ un disturbo specifico della scrittura che interessa la grafia. Fa riferimento al controllo degli aspetti grafici, formali, della scrittura manuale, ed è collegata al momento motorio-esecutivo della prestazione. Può essere definita come un disturbo specifico nella riproduzione di segni alfabetici e numerici della scrittura. Le cause che sono all’origine di questo deficit sono numerose ma, ad oggi, l’ipotesi più accreditata è che essa sia determinata dal concorso tra caratteristiche congenite e ambientali.
La disgrafia spesso si presenta in comorbilità con altre disfunzioni, come i deficit del linguaggio e la dislessia. E, sempre più di frequente, anche con disturbi dell’attenzione e iperattività (ADHD), oltre a disprassia. Per questo motivo ogni intervento deve essere multimensionale, dalla sfera corporea e tecnica a quella immateriale del benessere e della motivazione.
Come riconoscere la disgrafia
Per iniziare a modificare comportamenti grafici sbagliati del bambino, l’insegnante dovrà prestare attenzione ad alcuni indizi, anche al fine di incoraggiarlo a crescere nella sua vita scolastica, sia in termini di autostima, sia all’interno delle relazioni con gli altri compagni. Tuttavia, già in età prescolare è possibile rilevare delle distorsioni nel gesto grafico che possono determinare un’amplificazione del deficit. In questi casi, l’osservazione può svolgerla la famiglia. Ecco le manifestazione tipiche.
- Il corpo è esageratamente inclinato e talvolta il bambino è come se si sdraiasse sul foglio.
- La penna viene impugnata con appoggio sull’incavo fra pollice ed indice o sull’anulare (o sul mignolo), invece che sul medio.
- La mano che solitamente tiene il quaderno viene posizionata altrove o diventa un appoggio per la testa, minando l’equilibrio generale del corpo.
- Il foglio viene posizionato in modo eccessivamente inclinato (ben oltre i 30° considerati fisiologici).
- Non vengono rispettati i limiti del foglio o la spaziatura fra righe, parole o lettere;
- La scrittura è molto grande o molto piccola, spesso irregolare;
- La pressione è eccessivamente forte o debole.
- La mano è “bloccata” e il braccio fatica a scorrere, muovendosi “a scatti”.
- Il bambino avverte fatica o dolore alla mano, al braccio o alla spalla.
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Rilassamento corporeo
Presento adesso due proposte.
Le prima è molto semplice e può essere pensata per attività in gruppo o individuali. Si tratta di qualunque gioco l’insegnante possa ideare che sia incentrato sul rilassamento corporeo. A proporre questo esercizio sono Laura Rizzo, Elisa Cazzato, Dania Caroli, Giulia Scibelli e Maria Pina Panella, allieve del corso di formazione di Artedo in Teatroterapia, Va bene qualunque attività nota all’insegnante che venga pensata a questo scopo, con o senza l’ausilio di stoffe e foulard per agevolare la percezione del corpo da parte del bambino.
L’uso dei materiali morbidi, infatti, lasciato scivolare sul viso e sul corpo del partecipante (che è disteso ad occhi chiusi), agevola il benessere personale e il rilassamento del corpo, se è troppo rigido. Un bambino che pressa eccessivamente il foglio con la penna o la matita ha molto bisogno di esercizio di questo tipo, anche ripetuti spesso.
Danzamovimentoterapia e disgrafia
La seconda proposta deriva più specificamente dalle tecniche di Arti Terapie.
La presenta la Dr.ssa Raffaela D’Alterio, Pedagogista Clinico e Danzamovimentoterapeuta, coordinatrice nazionale dei percorsi didattici di Artedo per il modulo di Danzamovimentoterapia. Il suo contributo video, preceduto da una spiegazione teorica delle attività proposte, riguarda l’importanza di creare giochi di movimento corporeo per la motivazione all’apprendimento.
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