Acronimo di Picture Exchange Communication System, PECS è il Sistema di Comunicazione per Scambio di Simboli. Di fatto, rappresenta un sistema didattico innovativo, accrescitivo ed alternativo, che ha la finalità di insegnare a bambini ed adulti con autismo e con altre difficoltà di comunicazione e di relazione ad avviarsi ad esse con l’uso e lo scambio delle immagini. Il programma PECS, per la prima volta, applicato nel DAP, il “Delaware Autistic Program”, oggi è un modello apprezzato e riconosciuto nel mondo per i risultati ottenuti nell’introduzione alla comunicazione di soggetti con questo livello di compromissione.
Autismo e PECS
Parlando di autismo in un mio precedente articolo, dal titolo 3 strategie per motivare, ho già accennato all’importanza dell’uso delle immagini. Nella stessa occasione ho posto l’accento sull’importanza delle basi motorie dell’apprendimento. PECS, di fatto parte dai medesimi presupposti. Ai genitori, agli educatori, agli operatori e agli insegnanti che utilizzano questa metodologia d’insegnamento è richiesto, infatti, di accertarsi che il bambino (o l’adulto) sia in possesso della abilità motorie di base. Quelle che assicurano l’azione minima di scambiare le immagini.
Un metodo semplice
PECS è un metodo che richiede materiali semplici e per nulla costosi. Immagini create ad hoc, anche realizzate in casa, in base alle necessità funzionali delle persone a cui si rivolge. Ed è proprio questa semplicità che lo rende applicabile ed utilizzabile in famiglia come a scuola. In breve, PECS insegna ad una persona con un bisogno speciale a porgere l’immagine di un elemento desiderato ad un partner comunicativo, il quale può prontamente onorare lo scambio ed assegnargli il significato di richiesta.
Il protocollo PECS
PECS è un metodo che integra altri sistemi per intervenire nei casi di autismo e Bisogni Educativi Speciali, come la Comunicazione Aumentativa e Alternativa. Altro argomento, peraltro, di cui mi sono occupato in precedenza. Basato sul libro di Burrhus Frederic Skinner, Verbal Behavior, PECS si articola in un protocollo in sei fasi che mirano ad autonomizzare i partner comunicativi rispetto all’uso di strategie di aiuto e rinforzo per immagini. Fine ultimo delle attività è portare la persona ad una comunicazione indipendente.
Le 6 fasi
- Lo scambio. Nel primo step, i destinatari imparano a scambiare una sola immagine per volta, in base agli elementi o alle attività che desiderano svolgere (giocare, mangiare, uscire ecc.).
- Distanza e persistenza. Utilizzando una sola immagine alla volta, i ragazzi imparano a usare questa nuova abilità in luoghi diversi da quelli abituali e con persone diverse. In questa fase viene anche insegnato loro a persistere nella comunicazione.
- Discriminazione di immagini. I destinatari imparano a scegliere tra due o più immagini. In questa fase, l’obiettivo è che apprendano a mettere in ordine gli elementi in base alla preferenza. Le immagini scelte vengono, così, inserite in un apposito book ad anelli, affinché sia facile aprirlo, consultarlo e sostituire le stesse immagini.
- La frase. Ai destinatari viene insegnato a costruire semplici frasi organizzate in strisce-frase complete di immagini di “volontà”. In tal modo possono esprimere pensieri e desideri.
- Rispondere alle domande. In questa fase, i ragazzi imparano ad utilizzare PECS per rispondere alla domanda “Che cosa vuoi fare?”
- Commentare. Infine, i ragazzi imparano a commentare come risposta a domande. Ad esempio: “Cosa vedi?”, “Cosa senti?” e “Cos’è?”. Viene, dunque, insegnato loro a creare frasi di senso compiuto che cominciano con “Vedo”, “Ascolto”, “Sento”, “È”, ecc..
Il corso PECS
Un corso di formazione PECS attraverso simulazioni pratiche, video e giochi di ruolo, istruisce genitori, insegnanti ed educatori all’utilizzo delle tecniche più consone per realizzare le sei fasi di cui si compone il Protocollo.
Sempre consigliato a chi vive a contatto con persone con deficit delle capacità di comunicazione.
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