E’ un salentino il genio che ha partorito quest’idea di associare una pubblicità al sesso. L’immagine ha fatto il giro del web ed è diventata virale in poche ore. Non so quanto consapevolmente, in taluni casi, questo accada ma questa volta sembra fatta apposta. E funziona davvero. Sfido chiunque a leggere a primo colpo d’occhio una parola diversa da sesso in questo cartellone che promuove le imperdibili offerte di un gommista.
Facciamo una prova
Immaginatevi in un negozio per acquistare uno smartphone. Vi si fa incontro un/a commesso/a che inizia a illustrarvi le caratteristiche del prodotto che intendereste acquistare. In quali di queste situazioni vi lasciate convincere più facilmente?
- Se età e abbigliamento dell/a commesso/a sono vicini a voi.
- Se il/la commesso/a è attraente.
- Se il/la commesso/a è diverso/a da voi.
- Se il prodotto vale, indipendentemente da età e aspetto del/la commesso/a.
- Sono vere sia la 2 che la 3.
- Sono vere sia la 1 che la 2.
Secondo la psicologa americana Susan Weinschenk, la risposta esatta (e statisticamente più ricorrente) è la 6. E’ molto più probabile che facciate l’acquisto se il/la commesso/a ha la vostra stessa età, veste come voi e se è attraente. Possiamo dichiarare per quanto vogliamo di non subire questo genere di condizionamento ma è scientificamente provato che siamo fortemente influenzati dai richiami di natura sessuale.
Il nostro cervello, infatti, si ridesta davanti a chi
- appare simile a noi e
- ci piace.
Richiami inconsci al sesso
Il richiamo al sesso si sviluppa inconsciamente. Quindi, molte volte, senza che neppure registriamo quel tipo di messaggio. Ma è un funzionamento evolutivo quello che porta verso o contro. Poiché, infatti, il nostro cervello antico non è direttamente connesso con la neorteccia (che elabora le informazioni ad un livello di coscienza), molte elaborazioni e diversi processi decisionali avvengono senza che ce ne rendiamo conto.
Una di queste elaborazioni da parte del cervello antico è mettere a fuoco rapidamente l’ambiente e le persone che lo popolano per ricercare
- segnali di pericolo,
- opportunità di sfamarsi;
- possibilità di riprodursi.
Come funziona?
Ecco come funziona. Scandagliato l’ambiente, il cervello antico (preposto all’elaborazione degli istinti che sono alla base della nostra sopravvivenza) informa quello intermedio dell’assenza di pericoli. E’ il primo step ma non è tutto. Quello intermedio, dove hanno sede i circuiti limbici (i quali elaborano le stesse informazioni sotto forma di emozioni), a sua volta, invia le informazioni elaborate dalla corteccia cerebrale. Tali informazioni diranno all’individuo che può fidarsi della persona che ha davanti. Se la persona che avete davanti è anche attraente, il vostro cervello antico cercherà di valutare anche se vi siano opportunità a livello sessuale.
Accade tutto in un attimo e senza che se siate consapevoli. In un istante, infatti, il nostro cervello è in grado di elaborare informazioni numeriche come proporzioni del viso, distanza degli occhi, grandezza delle orecchie, lunghezza del naso ecc.. Quando queste informazioni si sommano (mancanza di pericolo, fiducia per somiglianza e attrazione), il suo livello d’attenzione è massimo.
Similes cum similibus
Lo dicevano i latini: “similes cum similibus facillime congregantur”. Il senso è che la somiglianza è alla base delle relazione. Se altri danno l’impressione di essere come noi, tendono a piacerci di più. Simili per cultura, passioni, aspetto, abbigliamento. Il meccanismo è identico quando siamo in presenza di richiami di natura sessuale. Se siamo attratti da una ragazza avvenente o da un bel ragazzo, attribuiremo per similitudine lo stesso gradimento per qualcosa che usa. In più, il messaggio associato tenderà ad attrarre la nostra attenzione.
Tuttavia, potremmo essere anche molto attratti da una persona che veste molto bene ma diversamente da noi. Ma questa è un’altra storia, le cui ragioni vanno ricercate nei bisogni inespressi e nei profili psicologici individuali. Mediamente, ad ogni modo, l’attrazione per somiglianza è un’equazione che dà grandi soddisfazioni. Anche se non è una regola, data l’imponderabilità delle leggi dell’attrazione.
La neuropolitica
Ora potete spiegarvi perché persone note e di bell’aspetto (attori, modelle, sportivi famosi ecc.) vengono impiegati negli spot pubblicitari. Perché, grazie alle scoperte scientifiche che sono alla base della scienza della decisione, oggi sappiamo che l’attrazione verso una persona bella si trasferisce naturalmente sul prodotto che utilizza. O con un messaggio che ad essa viene associato. Se, inoltre, una donna attraente e in costume da bagno evoca pure richiami sessuali (come, ad esempio, fotografata mentre tiene in mano un trapano), l’attenzione del nostro cervello antico è al top.
Portare ai massimi livelli l’attenzione del nostro cervello, come nella foto che accosta un candidato alle Elezioni Amministrative con la signorina di Intimissimi, è, in fondo lo scopo della Neuropolitica. Se sono accanto ad una persona bella, verrò notato. E questo è già un successo. Benché ritengo del tutto casuale e involontario l’accostamento immortalato che, tuttavia, ha fatto diventare virale questa foto sui social.
La domanda, però, è lecita: chi troverà più voti nell’urna? Lui o lei?
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