La didattica ludica sta rivoluzionando il mondo della scuola. Si tratta di un approccio all’insegnamento che va oltre la semplice innovazione pedagogica e che può essere definito come la riscoperta di un’antica intuizione che, nel mondo classico, si basava sull’essenza stessa dell’apprendimento umano attraverso il gioco. Fare didattica ludica nella scuola contemporanea non significa, tuttavia, trasformare ogni momento in classe in un gioco ma integrare strategie ludiche alla didattica tradizionale per rendere l’apprendimento più coinvolgente, efficace e significativo.
Neuroscienze e apprendimento
Numerosi studi scientifici dimostrano, infatti, che il gioco stimola l’attività cerebrale, promuove l’apprendimento attivo e facilita lo sviluppo di competenze critiche come il problem solving, il pensiero divergente e la creatività. Il gioco, inoltre, migliora
- la motivazione,
- l’attenzione e
- la curiosità degli studenti,
rendendoli protagonisti del loro percorso di apprendimento. Gli stessi studi spiegano che sperimentare il gioco in classe porta a risultati eccellenti al pari della didattica tradizionale. Soprattutto, accompagna gli studenti in un processo di valorizzazione di sé che aumenta autostima, fiducia e volontà consapevole di apprendere.
Il gioco è, infatti, preparazione alla vita di comunità ed educazione alla creatività e al rispetto delle regole. Permette, inoltre, di accettare gli errori, di individuare e superare i limiti, di mettersi alla prova. Peraltro, iniziare la giornata giocando può rivelarsi un’azione molto utile e intelligente che l’insegnante può introdurre per condurre la classe verso gli impegni curriculari che di ludico spesso hanno poco. In questo senso, il gioco è strumento per superare i momenti difficili della giornata, per entrare nella dimensione dell’iniziare qualcosa, per sciogliere nodi che non consentono alla mente di concentrarsi e di essere disponibile all’apprendimento. Il gioco, infatti, potenzia le capacità cerebrali, la memoria, la concentrazione, la logica e l’osservazione. Offre, di conseguenza, moltissimi agganci con la didattica per competenze, poiché mobilità conoscenze e abilità per affrontare compiti reali.
La scuola di-vertente
Oltre ad essere un rompighiaccio, il gioco
- porta benessere,
- allenta le tensioni e
- introduce le attività complesse,
dando dell’istituzione l’idea di scuola di-vertente, nel senso latino di “de-vertere”, “volgersi altrove, cambiando direzione”, ovvero orientandosi nella direzione degli studenti. Il che comporta una serie di effetti benefici, se applicato alla didattica.
Il gioco, infatti:
- stimola l’attività cerebrale in modi che le lezioni tradizionali non prevedono. Attraverso il gioco, i bambini e gli adulti possono esplorare concetti, risolvere problemi e pensare in modo critico in un contesto meno strutturato e più aperto, promuovendo così la flessibilità cognitiva e la creatività;
- migliora le capacità attentive e di concentrazione;
- incoraggia l’apprendimento attivo, ovvero l’acquisizione di conoscenze attraverso l’esperienza diretta e l’interazione con l’ambiente. Questo tipo di apprendimento è spesso più significativo e durevole di altri, perché l’individuo è direttamente coinvolto nel processo educativo, rendendosi protagonista di quanto impara;
- aiuta a sviluppare competenze trasversali essenziali per il successo personale e professionale. Competenze che includono la capacità di lavorare in gruppo, la leadership, la gestione del tempo, la risoluzione di conflitti e il pensiero critico. Attraverso il gioco, gli studenti imparano a negoziare regole, a collaborare verso obiettivi comuni e a gestire le vittorie e le sconfitte, competenze fondamentali in qualsiasi contesto;
- rende l’apprendimento più divertente e coinvolgente, aumentando la motivazione degli studenti a partecipare attivamente al processo educativo. Quando gli studenti sono motivati, la loro attenzione e il loro impegno migliorano, il che si traduce in migliori risultati scolastici;
- può essere adattato per soddisfare una varietà di stili di apprendimento e bisogni educativi. Il che lo rende uno strumento particolarmente utile per l’inclusione, poiché permette a studenti con diverse capacità di partecipare e imparare insieme;
- favorisce l’emersione dei talenti individuali;
- rafforza le relazioni sociali, nel senso che aiuta a costruire e consolidare le relazioni tra pari e tra studenti e insegnanti. Tali interazioni positive sono fondamentali per creare un ambiente di apprendimento accogliente e supportivo;
- è una valvola di sfogo per lo stress e la tensione. Offrendo l’opportunità di staccare temporaneamente dalle pressioni scolastiche, l’attività ludica contribuisce al benessere emotivo e mentale degli studenti.
Il gioco a scuola
Incorporare il gioco nell’educazione non significa solo rendere la scuola più divertente, ma riconoscere e sfruttare il potenziale del gioco come strumento fondamentale per l’apprendimento e per la crescita umana. Attraverso l’approccio ludico, migliora non solo l’efficacia dell’educazione ma anche l’approccio dei ragazzi alle sfide del mondo reale.
Da ciò deriva la grande responsabilità dell’istituzione scolastica e di ogni docente, perché equipaggiare gli studenti di una gamma più ampia di competenze e di un atteggiamento positivo verso l’apprendimento continuo significa aiutarli ad affrontare con successo il futuro con la sua complessità. Tuttavia, per apprendere con piacere, è necessario che il docente sappia creare un ambiente idoneo in cui svolgere le attività ludiche a scopo didattico. Ambiente che è anche e soprattutto spazio mentale, prima che fisico.
Avere spazio per progettare interventi educativi di tal fatta è, allora, la competenza che viene richiesta al docente per modulare al meglio gli strumenti a disposizione, in base agli obiettivi didattici e ai bisogni dei ragazzi. Solo la sua formazione potrà, in questo senso, agevolare un dialogo continuo tra didattica tradizionale e didattica ludica, trasformando il gioco in potente strumento per svolgere al meglio il lavoro quotidiano in classe.
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