Il “Metodo Autobiografico Creativo con la Tecnica della Fiabazione”, basato sulle fiabe autobiografiche per l’intelligenza emotiva e la crescita personale, metodo che ho scritto e fondato per formazione dei professionisti dell’educazione e del mondo aziendale, mira al raggiungimento di una più adeguata consapevolezza riguardo il personale modo di comunicare e di relazionarsi con gli altri. Narrare di sé attraverso il linguaggio metaforico della fiaba, infatti, ha l’effetto di scarica delle tensioni e di catarsi, proprio perché è il modo più diretto per entrare in contatto con le parti più profonde della nostra storia personale e dare loro vita e voce.
Funzioni della fiaba autobiografica
Dal punto di vista dinamico (Freud sosteneva che le favole aiutano a “dire”), la narrazione della fiaba può essere ricondotta a processi intrapsichici profondi, che uniscono su di uno stesso cammino il protagonista della storia fiabesca e il protagonista di una storia realmente vissuta (che poi è la storia di chi la scrive).
Rispetto a ciò, la tecnica delle fiabe autobiografiche oggi trova applicazione
- nei luoghi dell’istruzione e dell’educazione,
- almeno quanto in quelli della formazione intorno alle soft skill e della crescita personale,
- nonché in contesti aziendali.
Questo dipende in larga misura dalle sue quattro principali funzioni:
- autoesplorativa,
- di pacificazione (queste due prime funzioni compongono la funzione formativa, orientata alla consapevolezza di sé per la crescita personale),
- protettiva e
- di sintesi.
Iniziamo dalla funzione autoesplorativa.
La funzione autoesplorativa
Narrare di sé è una panacea, un remedium curativum che agisce sulle implicite necessità di trasformazione e cambiamento dell’individuo. Restando nel limbo che separa il gioco dalla pedagogia o, se vogliamo, l’animazione sociale dalla psicologia. Senza, dunque, aver mai il bisogno di diventare ad ogni costo una pratica medica.
Narrare di sé attraverso una fiaba è la domanda che trova risposta nella ricerca di un ideale linguaggio simbolico che renda immediato e fluido il racconto. Racconto fantastico che parla di vicende che, solo in apparenza, sono vissute da altri.
La metafora attraverso cui esso si esprime, allorché risolta e compresa, infatti:
- svela nodi esistenziali,
- conflitti,
- difficoltà personali e, nondimeno,
- suggerisce soluzioni per il futuro.
Ecco, dunque, il fulcro del Metodo Autobiografico Creativo con la Tecnica della Fiabazione: incontrare la storia individuale in forma creativa e apprendere da essa. Cioè, senza la mediazione della razionalità (come accade per altre declinazioni, anche più conosciute, dello stesso metodo), per la crescita personale e per adottare i comportamenti emotivamente più intelligenti nelle scelte di tutti i giorni.
In parole povere: conoscersi per conoscere.
Raccontarsi permette, infatti, all’adulto di
- scoprire di avere una storia,
- di ricostruirla e
- di chiarire quella storia a se stesso,
ricostruendola e rileggendone significati del presente che attribuiscono un senso differente al tutto che solo dopo permette di sperimentarsi nelle relazioni.
Il gioco dei simboli nella fiaba
Naturalmente, grazie al potere dei simboli (l’aiutante magico) che convertono i limiti in punti di forza e le frustrazioni in fiducia, motivazione, autostima. Il tutto mentre il racconto procede
- in un tempo sospeso (c’era una volta…),
- nell’altalena dei ruoli opposti (protagonista e antagonista) e
- nella danza delle tensioni e delle distensioni (difficoltà, viaggio e lieto fine) dietro cui si celano sfide e soluzioni.
In tal modo, apprendere nuovamente e per altra via le ragioni del percorso personale e professionale, dei successi e dei fallimenti, aiuta l’adulto a rendersi conto che le esperienze vissute, consapevolmente o inconsapevolmente, meritano di essere salvate, poiché sono propri quelle che influenzano il modo di
- essere,
- pensare e
- comportarsi.
Accettarsi prendendo coscienza di taluni aspetti di sé attraverso l’autobiografia è già un traguardo per ogni “terapia”, poiché porta alla luce esperienze personali taciute (e nascoste nell’inconscio), vissute come dolorose o difficili. Paradigma su cui si fondano le psicoterapie di matrice freudiana, a livello più profondo, e i percorsi di crescita personale. Le prime con l’obiettivo di individuare l’origine dei traumi rimossi, i secondi al solo scopo di riconoscere l’esistenza di elementi intimi che condizionano il modo di essere fuori. Su questi ultimi si basano i percorsi per lo sviluppo dell’intelligenza emotiva. Argomento a cui è prevalentemente improntato questo lavoro.
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